Cascina Cà Matta

Ultima modifica 13 gennaio 2021

Originariamente era un avamposto del Castello di Siziano: probabilmente il suo attuale nome deriva da “casamatta” luogo isolato dove si conservava la polvere da sparo onde non compromettere la sicurezza del castello in caso di esplosione. In seguito fu trasformata in cascina facente parte dei possedimenti dell’abazia di Campomorto; restò un fabbricato isolato fino alla fine del 1700, epoca nella quale sorse un’altra costruzione dirimpetto dall’altro lato della strada. Questo nuovo fabbricato ospitava un’osteria ed una piccola filanda con annesso allevamento di bachi da seta che venivano nutriti con le foglie di gelso che ornavano i nostri fossi. Nel 1860 il proprietario, sig. Grassi, concede al comune di Campomorto un locale, che verrà anche usato come sede elettorale, fino al 1871 anno in cui il comune sarà assorbito da quello di Siziano. Nel 1880 nasce un’altra osteria , condotta dalla famiglia Bonizzoni, qui vi era anche la stalla per ricoverare i cavalli delle carrozze che vi transitavano. Agli inizi del XX secolo si aggiungono altre costruzioni. L’originaria Cà Matta, ospitò Defendente Sacchi, ricordato da una lapide colà affissa. Per devozione dei fedeli vi fu anche affrescata un’effige della Madonna, ma alla fine del secolo scorso, fu abbattuta. Rimangono tracce del muro di cinta che oggi ospita un parcheggio